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Promossa e organizzata dal Gruppo di lavoro per l’Intercultura composto dalle Professoresse Boffardi, Pilla e Varano, nonché dai Professori Clementi e Russo, la Giornata, cui hanno preso parte tutte le classi terze dell’Istituto, ha visto come protagonisti gli alunni, che hanno contribuito in magna parsall’organizzazione dell’evento, mettendosi in gioco con tutta la loro carica di entusiasmo e mostrando notevole impegno e dedizione nel corso di tutta la fase preparatoria.
La Giornata ha preso le mosse dalla proiezione del film di Gianfranco Rosi dal titolo Fuocoammare (2016), la cui visione ha coinvolto, seppure in giornate diverse, tutte le classi dell’Istituto. Girato in Sicilia, a Lampedusa, e vincitore dell’Orso d’oro di Berlino, il film vuole essere un racconto della vita dei migranti e degli abitanti dell’isola, di cui viene messo in risalto – si pensi, per esempio, alla toccante scena del medico – il grande spirito di accoglienza. Se da una parte Lampedusa rappresenta una porta verso l’Europa e quindi, in molti casi, verso la salvezza, dall’altra è tristemente diventata l’emblema della terra tanto agognata e mai raggiunta.
Alla proiezione del film, che ha aperto la giornata, ha fatto seguito lo spettacolo vero e proprio, che si è svolto alla presenza di una delle più importanti personalità del Novecento, la scrittrice, poetessa, saggista e drammaturga Dacia Maraini, e che ha avuto come fine precipuo quello di sensibilizzare gli studenti sulla necessità di costruire ponti e non muri fra i popoli.
Numerosi sono stati i passi letti e recitati dai ragazzi, che hanno dato corpo e voce sul palcoscenico ad alcune riflessioni di Domenico Lucano, Roberto Saviano e Don Lorenzo Milani. La lettura dei testi è stata intervallata dall’esibizione di alcuni brani musicali sempre incentrati sul tema dell’immigrazione, che ha attraversato come un fil rougetutta la giornata: ai brani di alcuni noti cantautori (Ritalsdi Gianmaria Testa, Mio fratello che guarda il mondo di Ivano Fossati e ‘O scarrafone di Pino Daniele a cura rispettivamente del Prof. Clementi e del Prof. Russo), che hanno affrontato il tema da angolazioni di volta in volta diverse, ponendo l’accento anche, in una ribaltamento di prospettiva, sull’immigrazione italiana, hanno fatto da contraltare due canzoni inedite composte dagli alunni della scuola e dal prof. Clementi: il Viaggio e Prendila.
Tra i testi letti dai ragazzi durante la giornata, merita una distinta menzione quello di Dacia Maraini dal titolo Un corpo gettato via, pubblicato all’interno del volume Sotto un altro cielo (2016), una raccolta di racconti che parlano proprio di fughe, di viaggi e di migrazioni. Con la sensibilità che caratterizza e denota tutta la sua produzione letteraria, la scrittrice, la quale si è distinta da sempre anche per il suo impegno civico, ha fissato per sempre sulla pagina e nella nostra memoria la storia del piccolo Alayn, che, dopo aver abbandonato il suo paese in cerca di una speranza e di un mondo in cui valga la pena vivere, ha trovato invece la morte in mare. Quella di Alayn, la cui foto ha suscitato nel settembre del 2015 la commozione e l’indignazione del mondo intero, è solo una delle tante storie di speranza e di orrore che costellano le pagine dei giornali, in quella che si sta sempre più configurando come una vera e propria “emorragia di umanità”. Èproprio di questi giorni la tragica notizia di un ragazzo di quattrodici anni del Mali, di cui non sapremo mai neppure il nome, annegato nel Mediterraneo. Di fronte a questo scenario, appare sempre più necessario ricordare che dietro a ogni persona ci sono storie, sogni, speranze, racchiuse magari in una pagella ripiegata con cura e cucita nella giacca di chi, dopo aver lasciato il paese di origine in cerca di un futuro migliore, annega in un mare di indifferenza.
Una volta terminata l’esibizione dei ragazzi, a illuminare la scena è stata la scrittrice Dacia Maraini, introdotta dalla Dirigente Scolastica Anna Rita Tiberio. Con grande generosità intellettuale, Dacia Maraini ha risposto alle numerosissime domande poste dagli alunni sui temi più svariati quali, ad esempio, il suo rapporto con la scrittura, i viaggi, gli incontri e le amicizie con Pasolini e Moravia. Da scrittrice di grande levatura qual è, Dacia Maraini ha privilegiato la via del dialogo con i ragazzi: l’incontro si è profilato da subito non come un’intervista o un monologo, bensì come un continuo e ferace scambio di idee, che ha offerto preziose suggestioni non solo ai ragazzi, ma anche al corpo docente, ai genitori e alle autorità presenti all’evento. Nel lungo e intenso dialogo intessuto con gli studenti, chiamati di volta in volta a dialogare e a confrontarsi sui temi proposti, la scrittrice ha inoltre ricordato la dolorosa esperienza nel campo di concentramento in Giappone, nel 1943, ribadendo con forza, in un periodo storico in cui serpeggiano sempre più le tesi negazioniste, l’importanza della memoria storica. Oltre a sottolineare la centralità della scrittura, Dacia Maraini ha evidenziato il valore della lettura, intesa come fondamento dell’arte dello scrivere e ha messo in rilievo altresì come la lingua italiana sia la quarta più studiata al mondo e sia da considerarsi la lingua dell’arte e della musica, dunque della bellezza. Al termine di questo luminoso incontro, ricco di momenti intensi e densi di significato, la scrittrice si è congedata dagli studenti esortandoli a coltivare sempre una passione in grado di accendere il desiderio, di mettere in moto le loro vite e di allargarne l’orizzonte.
La Giornata si è conclusa con un dibattito, moderato dalla Prof.ssa Boffardi, sui temi affrontati non solo durante la Giornata, ma nel corso di tutto il lungo lavoro di preparazione all’evento. L’auspicio è che tutte le riflessioni, le suggestioni e le emozioni affiorate nel corso della Giornata, impreziosita dalla presenza di una scrittrice di grande caratura quale Dacia Maraini, che ancora ringraziamo a nome di tutto l’Istituto con profonda gratitudine e ammirazione, possano sedimentare nella memoria dei nostri ragazzi e costituire una fertile humus sulla quale far crescere consapevolmente i cittadini di domani.
Prof.ssa Valentina Varano
Funzione Strumentale Intercultura